La strada e il cammino - di Luca Santangelo
Pubblicato il 10/12/2023


La strada e il cammino

Imparare a camminare trovando l’origine dei propri passi...

 

Sul bus 780, dalla stazione di Trastevere in direzione Eur, dopo aver trovato posto a sedere ho preso dallo zaino “Origini” dello scrittore franco-libanese Amin Maalouf, uno dei miei compagni di viaggio degli ultimi mesi.
Il libro è una complessa e articolata ricerca familiare, un'odissea "attraverso le generazioni, attraverso i mari, attraverso la Babilonia delle lingue". Un viaggio dell’autore intrapreso dopo aver ricevuto, a seguito della morte del padre, una valigia colma di lettere, quaderni e foto appartenenti ai suoi antenati.
"Qualcuno avrebbe parlato di "radici" - scrive nella prima pagina del libro Maalouf - ma la parola radici non mi piace e ancora meno l'immagine che evoca.
Le radici nascono e si muovono nelle tenebre, trattengono l'albero prigioniero da quando nasce e lo nutrono in virtù di un ricatto: " Se ti liberi, muori"
Noi esseri umani non siamo fissi nel terreno, immobili in solo luogo: noi respiriamo la luce, aspiriamo al cielo e, quando venimo ficcati sotto terra è solo per marcire. La linfa del suolo natale non risale dai piedi alla testa; i piedi servono solo per camminare.
Ed è per questo che Maalouf identifica la nostra vita, individuale e familiare, in una strada.
Le strade si muovono sulle curve di una collina o seguono la linea piatta di una pianura; si inerpicano sulle montagne o prendono la forma delle coste. La ricerca dell'origine per Maalouf è solo illusoria: non si può determinare l'origine di una strada, così come una famiglia. Il punto essenziale è il cammino che si compie: camminare.
Trovare l’origine dei propri passi è uno degli infiniti modi in cui si può intendere camminare.

Camminare in senso metaforico, ma soprattutto in senso pratico, è un momento di passaggio cruciale per le nostre vite: l
ə bambinə che impara a muovere i suoi primi passi supera una soglia importante dell’infanzia, così come lə giovane adolescente che “muove i suoi primi passi nel mondo” è sinonimo di un’acquisizione di autonomia personale dalla famiglia che l'ha cresciutə. 

Ma ci sono mille modi e ragioni per camminare.
E se una di queste ragioni, quando mi sono messo in cammino verso Più Libri Più Liberi, era imbattermi in una lettura interessante, del tutto casualmente ne ho trovata una proprio sul significato di camminare.
E non sarebbe neanche una eccezionalità, viste le centinaia di pubblicazioni su cammini, sentieri e trekking urbani che riempiono i catologhi delle case editrici, soprattutto negli ultimi anni.
Ma come ci tengono a precisare
l
ə ragazzə dello stand di Add Editore, questo libro fa del camminare, tra scienza, ricerca e esperienza personale  “una guida alle infinite possibilità del muoversi.”

“Sul camminare” di Annabel Streets è un insieme di 52 esempi di cammino “per scoprire con il lettore cosa succede a corpo, mente e spirito se i piedi si mettono in moto.”
Ogni capitolo del volume – scrive l’autrice -  rappresenta un’occasione per sperimentare un modo di camminare, e per questo l’ho organizzato in forma di calendario, settimana dopo settimana. Ho cercato di far combaciare i capitoli con le condizioni meteorologiche o, in qualche caso, con “eventi” universalmente riconosciuti.
Camminare al freddo, sguazzare nel fango, Passeggiare nell’acqua o Andare cantando sono alcuni dei titoli dei capitoli/percorsi, proposti e replicabili dal lettore nei luoghi al centro della sua vita.

"Incamminarsi nel fango stimola la serotonina, affrontare il vento accelera il metabolismo, passeggiare con un animale domestico accresce l’autostima, e questi sono solo alcuni dei tanti benefici che ogni camminata, sia essa veloce, in solitaria, lungo un fiume, a piedi nudi o in salita, porta con sé. I 52 capitoli si trasformano in altrettanti suggerimenti per ritrovare una nuova consapevolezza sul movimento perché quasi tutto, a quanto pare, può essere migliorato e potenziato camminando in modo intelligente e consapevole, e perché si può ottenere di più dalla vita, facendo un passo alla volta."


Il libro è pensato per essere “spiluccato” come si fa ad un bufffet in base ai desideri di ogni lettore. L’autrice offre alcune accortezze perché “è più probabile che l’inatteso e il rivelatorio si presentino se iniziamo con un minimo di preparazione: correre fuori a godersi una passeggiata uggiosa è molto più facile se avete l’attrezzatura adeguata, e se sapete dove trovarla; una camminata al chiaro di luna è più godibile se avete un percorso, se c’è la luna piena, se siete con un amico e con le calzature giuste; uscire per disegnare è impossibile se non avete preparato un album per gli schizzi o una matita.”

Ma una giusta preparazione non significa per forza compiere una grande fatica. Per chi, come me, è un po’ restio ai lunghissimi trekking appeso sulla cresta di qualche montagna, può trovare in questo libro la voglia di camminare anche solo per una passeggiata lenta, come consigliato nel quarto capitolo. Un cammino quindi proprio alla portata di tuttə.
Se camminare aggiunge molto alle nostre vite, questo libro sicuramente aggiunge molto al camminare.
Quindi, ora è arrivato il momento di alzarsi!

 

Buon cammino!