Una prigione a cielo aperto - di Marilena Cortesini
Pubblicato il 21/04/2024


Una prigione a cielo aperto

Storia di un medico a Gaza prima del 7 ottobre 

 

“Sono Ambrogio Manenti, un medico, fondatore e Presidente dell'Associazione SASEF (Salute Senza Frontiere) che si occupa di salute e migranti a Cologno Monzese fornendo cure primarie e corsi d'italiano. Ho lavorato per dieci anni in Paesi Americani e Africani come cooperante. Per oltre vent'anni ho collaborato con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nei Balcani (Croazia e Bosnia Erzegovina) e nella sede centrale a Ginevra e regionale del Cairo, e sono stato direttore dell'Ufficio paese OMS in Macedonia, Palestina e Iran. La mia è la testimonianza di chi è stato a contatto diretto con Hamas e con l'esercito Israeliano nei territori Palestinesi occupati. 

Il diritto alla salute (come quello a vivere una vita normale) è stato costantemente negato dall’occupazione militare israeliana dei territori palestinesi dal 1967. 

Un amico mi ha detto in questi giorni che occorre essere equidistanti nel conflitto israelo-palestinese e io gli ho risposto che sì, che non si dovrebbe rivendicare le proprie esclusive ragioni. Ma in questa storia c’è un'incredibile asimmetria economica, militare, di standard e qualità della vita. Un'asimmetria nel possesso del potere. L'occupazione militare per così a lungo ha creato morti e distruzione, per lo più tra la popolazione palestinese - i massacri di questi giorni a Gaza sono inferiori solo a quelli di Amburgo, Dresda, Hiroshima e Nagasaki che avvenivano però durante la seconda guerra mondiale.

Occupazione militare e soprattutto sopraffazione e umiliazioni profonde ripetute nel tempo hanno condizionato in maniera intollerabile la vita quotidiana dei palestinesi. 

Impossibile per me essere equidistante."

 

Contributo consigliato da Marilena Cortesini

 

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Buona visione!