I canadesi non stanno alla finestra mentre l’amministrazione Trump parla di invasione e di imposizione di dazi proprio a quei vicini a cui è legato da precisi accordi commerciali.
Impossibile decifrare le vere intenzioni e mire della Casa Bianca, ma il pretesto ufficiale sono state le frontiere, a detta di Trump così porose, da permettere l'inondazione del mercato statunitense delle letalissimo Fentanyl. Peccato che i dati non dicano questo. Uno dei massimi esperti mondiali delle rotte della droga, è protagonista del nostro podcast. Collegato con noi da Toronto, sviscera per noi i retroscena, le investigazioni, le rotte, l'organizzazione delle gang criminali dietro al Fentanyl. Antonio Nicaso, italiano e canadese, autore insieme a Nicola Gratteri di libri sulla criminalità organizzata, Mentre scopriamo i danni atroci provocati dal Fentanyl che ha completamente soppiantato l’eroina, per la facilità di preparazione, il margine di guadagno e gli effetti devastanti, i canadesi boicottano i prodotti americani. Nonostante l’interscambio fittissimo, a causa della posizione geografica, sulla linea di confine più lunga del mondo, seimila chilometri tra i due Paesi, il Canada non cede all’intimidazione e Justin Trudeau, fa la voce grossa. Primo Ministro dimissionario che, per spirito di partito aveva accettato di mettersi da parte per non danneggiare il risultato delle elezioni, ora Justin Trudeau sta riguadagnando punti, anche agli occhi dei suoi concittadini che già facevano le fusa al Partito Conservatore.
Non solo ormai i canadesi cantano a squarciagola l’inno canadese alle partite di hockey, ma addirittura si sono spinti fino a fischiare rumorosamente quello americano. L’NHL è una lega a cui prendono parte squadre di entrambi i Paesi. L’orgoglio canadese ha subìto una scossa e spinto tutti a sottolineare la propria diversità, fondata su diritti , inclusione e stato sociale diffuso. In Canada c’è la Sanità pubblica universale (inesistente il doppio circuito, anche volendo pagare- il privato non esiste in Canada), le università prestigiose e quanto e più delle consorelle americane, costano un decimo; la pena di morte è stata abolita nel 1986 e il tasso di criminalità è bassissimo. Le gang canadesi si riforniscono di armi e munizioni provenienti dal confine statunitense, perché in Canada la legislazione sulle armi è ben più restrittiva. Insomma, non c’è alcuna ragione per cui un canadese dovrebbe desiderare vivere negli Stati Uniti e, in tanti anni di vita in Canada, non ne ho conosciuto uno. In passato già Pierre Trudeau aveva aperto le frontiere ai disertori americani della guerra del Vietnam, Jean Chrietien aveva rifiutato di seguire gli Usa nella guerra In Iraq, nel 2003, perché non c’era l’autorizzazione delle Nazioni Unite e oggi, ancora una volta, il Canada fa sentire la sua voce. L’Ontario ha cancellato il contratto da 100 milioni di dollari con Starlink e i canadesi leggono furiosamente le etichette d burro d’arachidi, vino, birra, caffè, abbigliamento e calzature per boicottare i prodotti americani.
Dopo Antonio Nicaso, l’intervista all’esperto di politica internazionale Angelo Persichilli, giornalista a sua volta cresciuto in Canada, dove ha occupato prestigiose posizioni, tra cui quella di Portavoce dell’ex Primo Ministro Steven Harper.
È il momento di essere uomini e donne contro
UOMINI CONTRO, nella rubrica Rivisioni - i Film da rivedere, dovrebbe essere mostrato in tutte le scuole, oggi che si parla di guerra e armamenti a cuor leggero.
Liberamente ispirato al romanzo di Emilio Lussu
Un anno sull’altipiano e ambientato nella prima guerra mondiale, questo film del 1970 - di Francesco Rosi, di impronta pacifista e antiautoritaria e mette in luce l’impreparazione e l’arroganza dei comandanti militari italiani.
Una scena di grandissima attualità che si sta ripetendo in molte trincee ucraine dove lo smarrimento e l’impreparazione dei generali, stanno causando rivolte, fughe e morti senza senso.
Grande interpretazione del mai dimenticato attore Gian Maria Volontè, sempre impegnato politicamente dalla parte giusta. Divenne il simbolo del cinema d’impegno civile.