La maschera che ha salvato vite in tutto il mondo... di Irene Zerbini
Pubblicato il 19/01/2025


Un giovanissimo ingegnere che il mondo ci invidia ma che si rifiuta di trasferirsi all’estero, al centro di un podcast che è un racconto di vita avvincente e unico. Una spirale pazzesca di suspense e meraviglia, che prende avvio nel cuore dell’emergenza Covid-19, quando il mondo si trovava a corto di risorse salvavita.
Lui, Cristian Fracassi è un ingegnere di Brescia, oggi quarantenne. Lui da solo, con il suo team di giovanissimi ha fatto la differenza, riscrivendo la storia della solidarietà con un gesto che è diventato un simbolo globale. Io stessa l’ho scoperta spulciando il New York Times per altre ragioni.
Ecco il link: https://www.nytimes.com/2020/03/22/opinion/ventilators-coronavirus-italy.html
Cristian Fracassi, il fondatore di Isinnova, è l’uomo che ha trasformato una semplice maschera da sub in un dispositivo medico in grado di salvare vite, e lo ha fatto con un principio chiaro: il suo progetto doveva essere ad accesso libero, per arrivare ovunque, anche nei luoghi più poveri del pianeta. E in questa nostra intervista racconta tutto il dietro le quinte, le angosce, la perdita di 15 chili, la moglie incinta, i genitori che allarmatissimi dal suo peregrinare per corsie “della morte” come apparivano allora.
Ma andiamo con ordine.
Era marzo 2020 quando Fracassi ricevette una telefonata che avrebbe cambiato tutto. Un ospedale vicino era a corto di valvole per i respiratori: un piccolo pezzo di plastica, ma indispensabile per far funzionare una macchina salvavita. “Non potevo restare a guardare,” racconta oggi “ ma non avevo competenze mediche e avrei potuto, con un errore millimetrico, gravare la mia coscienza della responsabilità della morte di molte persone” . Non c’era tempo, quei pazienti non respiravano e rischiavano la vita. Non c’era vaccino ai tempi, né cure certe. In poche ore, con l’aiuto del suo team e di Federico Vincenzi, un avvocato capace di trovare
soluzioni creative per superare ostacoli normativi e burocratici, progettò e stampò in 3D una valvola di emergenza. Ma non si fermò lì.
La vera intuizione fu trasformare le maschere da snorkeling in respiratori non invasivi, unendo innovazione e semplicità. La scelta di condividere gratuitamente i progetti online, rendendoli accessibili a ospedali, cliniche e singoli cittadini in tutto il mondo, è stata determinante. Questa decisione ha permesso una diffusione capillare della soluzione, soprattutto nei paesi meno sviluppati, evitando che il brevetto limitasse la portata del progetto. “Era fondamentale che questa tecnologia fosse accessibile a tutti,” spiega Fracassi, che ha rifiutato offerte che gli avrebbero fruttato milioni di euro.
Questo gesto di generosità non è stato privo di ostacoli. Come racconta Vincenzi nel libro “Tutto d’un fiato” la loro impresa non è stata solo una corsa contro il tempo, ma anche una battaglia contro burocrazie e regolamenti che rischiavano di affondare il progetto. “Ci siamo trovati davanti a problemi legali enormi,” spiega l’avvocato, “ma Cristian non si è mai arreso. L’ho visto affrontare angosce e tormenti, ma non ha mai perso la determinazione.”

Oggi, Cristian Fracassi continua il suo lavoro con Isinnova, una startup con 20 giovanissimi ingegneri e scienziati, che sviluppa soluzioni innovative per alleviare sofferenze e migliorare la vita delle persone. Tra i suoi progetti, la creazione di protesi per amputati di guerra a costi drasticamente inferiori rispetto a quelli delle protesi tradizionali, per garantire l’accesso anche a chi vive in condizioni di estrema povertà. Dal Covid in poi ha vinto innumerevoli premi. L’hanno definito angelo, eroe. E’ stato nominato Cavaliere della Repubblica. Con il collega Alessandro Romaioli, ha vinto il Mother Teresa Memorial Award for Social Justice 2020. Un riconoscimento internazionale che nelle precedenti edizioni era stato assegnato al Dalai Lama, a Malala, a Medici senza Frontiere. Viene chiamato nelle scuole a raccontare la sua storia. Una storia di determinazione, certo, di generosità, di estrema intelligenza e di grande coraggio. Ma c’è anche un elemento in più, a cui non si pensa immediatamente, ma che fa tutta la differenza e costituisce, da solo, una possente lezione di vita.

Lo condivide con noi nell’intervista: ASCOLTA IL PODCAST

Buon ascolto!