Cosa manca oggi nell’informazione? Perché così tanti sono insoddisfatti? Proviamo a dare una risposta con il nostro ospite eccezionale: Matteo Saudino – il prof influencer meglio noto come BarbaSophia - che, nel nostro podcast, analizza il disastro informativo su Israele, Gaza e la Palestina, partendo dai fatti accaduti ad Amsterdam e da come sono stati narrati dai media.
Chi cerca notizie su Gaza-Israele, cerca fonti critiche, che rispettino la sua intelligenza.
Saudino sviscera ciò che non è stato raccontato su un episodio cruciale : la partita di calcio giovedì 7 Novembre, tra Ajax e Maccabi Tel Aviv, per l’Europa League. Alcuni tifosi del Maccabi sono stati inseguiti durante le strade e aggrediti.
È stata usata la parola Pogrom antiebraico da tutti i giornali e testate, anche online.
Perché tutta l'informazione italiana sta omettendo di raccontare i cori dei tifosi del Maccabi in cui inneggiavano alla morte dei bambini Palestinesi e allo sterminio degli Arabi? Hanno anche fischiato e urlato durante il minuto di silenzio per le vittime di Valencia, per il sostegno dato dalla Spagna alla Palestina.
Non sono stati tutti i tifosi, ma la frangia ultrà legata all’estrema destra israeliana: i Maccabi Fanatics.
Inoltre fu un gruppetto di questi ultimi, nel 2014, a prendere di mira un giocatore della squadra di origini arabe, Maharan Radi, inducendolo poi a cambiare squadra. Episodi di fanatismo e violenza si sono registrati anche nelle trasferte all'estero, come quando, lo scorso marzo ad Atene, venne aggredito un uomo che portava una bandiera palestinese, scrive Rai News. Prima della partita di giovedì sera, i sostenitori della squadra israeliana hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi e ci sono stati alcuni disordini, bloccati dall'intervento della polizia. Hanno poi inneggiato alla morte di tutti i palestinesi, con cori irripetibili, del tenore “ A Gaza non ci sono scuole perché non ci sono più bambini”. Hanno picchiato dei taxisti perché erano musulmani.
La violenza è ripugnante in ogni caso e da qualunque parte provenga... è giustissimo condannare questo e altri episodi simili.
La storia va raccontata tutta. Se io ometto una parte della storia vado a raccontare una cosa irreale.
È stata, da parte dei media e dei Tg, ignorata una parte significativa del contesto: i cori dei tifosi israeliani che inneggiavano alla morte dei bambini palestinesi, le provocazioni durante il minuto di silenzio per le vittime di Valencia (legato al riconoscimento della Palestina da parte della Spagna) e gli episodi di violenza nei confronti di cittadini musulmani.
Era il 1994, 30 anni fa, quando l’UEFA accettò in via definitiva l'adesione di Israele e da allora la nazionale e le squadre di club - di solito Maccabi Haifa, Hapoel Tel Aviv e Maccabi Tel Aviv - partecipano alle competizioni della federazione europea.
Tra l’altro, in Olanda e non solo, i tifosi dell’Ajax sono noti come 'super joden' (super ebrei), esibiscono in curva simboli ebraici e bandiere israeliane in virtù di un legame risalente a vari decenni fa, quando erano molti gli ebrei coinvolti nel club, nella dirigenza e anche in campo. Da questo si è creato, negli anni, un rapporto abbastanza stretto con i Maccabi fanatics. Un contesto sicuramente non antisemita.
Invece, la stampa italiana e non ha riportato solo l’aggressione ai tifosi israeliani, definendola Pogrom. Ma non è avvenuto questo.
Parole storicamente connotate, come questa, devono essere usate con precisione per evitare di sminuirne il valore simbolico e la gravità storica.
Questa è stata una narrazione ripetuta, amplificata e martellante mentre da qualche altra parte ci sono i morti veri, che non si guadagnano i titoli e le aperture dei media. Parliamo dei pogrom veri nelle scuole e dell’immane tragedia che il popolo ebraico ha vissuto. Ma raccontiamo tutto – è l’invito del professore.
Utilizzare certi termini e richiamarsi a certi tragici avvenimenti non è solamente un oltraggio all'intelligenza, ma è un oltraggio alle vittime di quegli stessi avvenimenti.
Matteo Saudino, è uno dei filosofi più seguiti in Italia. Con oltre 310.000 iscritti e 45 milioni di visualizzazioni sul suo canale YouTube, Saudino ha dimostrato di saper rendere la filosofia uno strumento vivo per interpretare le complessità del presente. Docente di filosofia al Liceo Giordano Bruno di Torino, Saudino porta i suoi studenti ogni anno ad Auschwitz per far riflettere sull’importanza della memoria storica. Il suo impegno va oltre la scuola: nei suoi video affronta temi sociali e politici, stimolando il pubblico a una visione più ampia e critica della realtà. Per questo ha conquistato i giovani. E tutti coloro che si rifiutano di essere il target di informazioni fornite a metà, con lo scopo della manipolazione emotiva.