"Quando abbiamo iniziato a scrivere STUPEFATTO..."
Pubblicato il 14/09/2015


"Quando abbiamo iniziato a scrivere "STUPEFATTO" avevamo un forte timore di poter sbagliare l'approccio coi ragazzi, intraprendere strade pericolose per loro o assumere atteggiamenti controproducenti" Per questo abbiamo impiegato quasi quattro anni ad arrivare al debutto, quel 28 novembre del 2012 a Trento, coi ragazzi della scuola media e del Liceo Scientifico.

Il racconto di Rico, protagonista della vicenda, rivissuto nella voce dell'attore Fabrizio De Giovanni, calamitava sempre più l'attenzione di quei ragazzi e di quelle ragazze, che si erano lasciati catturare da un inizio scanzonato e divertito e che venivano poi trascinati inesorabilmente nel dramma subdolo della dipendenza. Avessero potuto puntare i piedi per frenare l'avanzata di Rico verso la tragedia l'avrebbero fatto. Tutti.

Dopo un'ora e un quarto di spettacolo, che sembrava essere volato via in pochi istanti, gli occhi colmi di lacrime di molti ragazzi dimostravano una partecipazione emozionata, ribadita dagli interventi a voce commossa: "Il tuo monologo mi ha sconvolta, Fabrizio. Mi sono sentita investita dalle emozioni che provenivano dalle tue parole, dalla tua voce, dalle immagini che mi turbinavano nella testa" e un ragazzo, tra i più giovani: "Tutto sembrava così naturale all'inizio, così normale, ed è stato facile lasciarmi trascinare da una storia che vivevo in prima persona con leggerezza. Fino a trovarmi nel dramma, nel tracollo della vita di quel ragazzo. Mi sono sentito "Rico" anch'io. Vederlo in carne ed ossa alla fine, che serenamente dal palco ci spiegava di quei suoi amici che non ce l'hanno fatta e della loro illusione di avere la situazione in pugno" mi ha fatto piangere. E nella testa sentivo solo rimbombare la parola "grazie Rico".

Niente vale più di un pubblico di giovani emozionato e commosso!

Maria Chiara Di Marco - regista