NL di Radio itineraria: "Pi
Pubblicato il 28/08/2022


È morto Piero Angela e tutti ne conoscevamo l’età e lo spessore di uomo pubblico e noto. E il cuore, la mente, ne hanno risentito, come se avesse impoverito tutti questa morte, le mancanze sono sempre una ferita che resta aperta. Ma oggi è morta anche una donna di cui non conosco neanche il nome, ricordo vagamente l’età (63?68?). Una donna che causa un fortissimo temporale era scesa a chiedere a una senzatetto di salire per ripararsi a casa sua. Una donna che aveva sfidato vento pioggia e tempesta per condividere un tetto e un po’ di calore. Una donna che per caso per sbaglio per destino per sfortuna è stata colpita da un albero in caduta ed è morta. Mio fratello che consola sempre ha detto che sarà stata un angelo e doveva tornare da dove era venuta. Io che ultimamente ahimé sono più pragmatica e realista, ho invece pensato fosse semplicemente ingiusto. Come ingiusto è tutto quello che stiamo vivendo. Se penso in senso globale ho i brividi, provo sconforto e apatia insieme. Il cambiamento climatico non è uno scherzo, quando lo tocchi con mano, lo vedi, lo senti, lo vivi, non puoi più negarlo. Alla guerra ci siamo assuefatti, passa in secondo piano ormai. Forse anche in terzo perché ora in copertina c’è “la politica”, e le virgolette non sono casuali. Sarà che sento tutto e quello che sento ultimamente non mi piace. Mi chiedo, ma quando ci decidiamo a migliorare? Almeno un po’. Schiavi tecnologici, dipendenti drogati di social e consumismo e ok va bene, frasi fatte, retorica…ma è tutto vero. Ma non siamo stanchi di auto-distruggerci? A guardare un tramonto e fare una foto invece di godersi il momento? E io sono la prima, la prima che ha fatto diventare il cellulare un ciuccio da usare per calmarsi la sera e la mattina appena svegli, da usare per sopperire alla solitudine e per stare lì a spiare la vita degli altri. Ma che ce frega?? I social possono essere utili o futili ma comunque usati bene. Invece no. È una rincorsa a chi è più bello, a chi ha più filtri, a chi viaggia di più. Disintossichiamoci. A me va di usarlo come sfogo e diario di immagini e parole, ogni tanto ci scappa qualche scivolone. Allora la notizia di questa donna mi colpisce così tanto, pensando anche a tutto questo. Se solo avessimo occhi per guardare fuori casa e aiutare il prossimo allungando una mano,  invece di pensare di farlo continuando a guardare uno schermo. A questa donna va il mio pensiero forte stasera, la mia preghiera, il mio abbraccio, la mia stima, la mia commozione. È una mancanza anche lei adesso, perché di persone così c’è tanto bisogno.