Interno notte - di Luca Santangelo!
Pubblicato il 20/11/2022


Questa settimana sono andate in onda in prima serata su Rai 1 le sei puntata di “Esterno Notte”, la serie diretta da Marco Bellocchio sul rapimento e l’uccisione del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. La serie è stata presentata allo scorso festival di Cannes e prima della messa in onda televisiva era uscita in due parti, il 18 maggio e il 9 giugno scorso, al cinema.
Esterno notte ripercorre i giorni dall’attentato di Via Fani al ritrovamento del corpo del presidente Moro in Via Caetani, attraverso lo sguardo di alcuni protagonisti della vicenda che si trovano fuori dalla “prigione del popolo”, in cui le Brigate Rosse avevano rinchiuso e sottoposto ad interrogatorio Moro, come il ministro dell’Interno Francesco Cossiga, il papa Paolo VI, i brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda e Eleonora Moro, moglie del presidente DC.
Esterno notte, usando le parole del regista Marco Bellocchio in un’intervista su Rai Play, è il controcampo di Buongiorno Notte, film sul caso Moro dello stesso regista:
se in Buongiorno Notte il regista ha privilegiato lo sguardo dei brigatisti coinvolti nel rapimento e nell’uccisione del presidente Moro, all’interno dell’appartamento in cui era prigioniero, in questa nuova serie prova ad inserire personaggi che nel film erano del tutto assenti.
Il risultato è una serie eccezionale: il racconto di uno dei casi più significativi della storia recente italiana diventa l’espediente, nel tipico sguardo di Bellocchio, per raccontare un contemporaneo dramma del potere, una tragedia collettiva e personale.
Sin dall’uscita in sala il film è stato criticato da molti (ultima in ordine cronologico da Maria Fida Moro, figlia di Aldo Moro) per la sua poca attinenza storica rispetto ai fatti raccontati.
Pur avendo una particolare attenzione alla ricostruzione storica (consulente storico della serie è Miguel Gotor, uno degli storici che più ha studiato il caso Moro) “per chi volesse una verità storica” utilizzando le parole di Bellocchio “non sono io la persona adatta”.

Nel corso degli anni sono state pubblicate tantissime cose, da ricerche accademiche a libri divulgativi, da film a programmi televisivi, che hanno trattato il caso Moro sotto tanti punti di vista ed aspetti, provando a ricostruirne non solo la vicenda, ma anche il periodo storico in cui l’evento è inserito.
Prendendo in prestito un vecchio format di una trasmissione televisiva di Rai Storia, vorrei consigliarvi due libri, un programma televisivo e un luogo per approfondire e conoscere il caso Moro.

I libri: Lettere dalla prigionia di Aldo Moro e Brigate Rosse – una storia italiana di Mario Moretti

Prima di leggere qualsiasi altro libro sul caso Moro è necessario leggere la “voce” dei protagonisti della vicenda. Il primo libro, curato dallo storico Miguel Gotor, autore anche de “Il memoriale della Repubblica”, (una ricostruzione storica e contenutistica degli scritti di Aldo Moro dalla prigionia) raccoglie tutte le lettere che sono state inviate dal presidente Dc nei 55 giorni della prigionia. Con un’attenta analisi storica di accompagnamento, ogni lettera restituisce un tassello chiave per capire cosa è successo in quei giorni del 1978. L’altro libro invece è dell’altro protagonista della vicenda, considerato il principale artefice del sequestro Moro e figura centrale della Brigate Rosse: Mario Moretti.
In questo libro intervista dal carcere, realizzato dalle giornaliste Carla Mosca e Rossana Rossanda, storica fondatrice del quotidiano “Il Manifesto”, è un testo fondamentale non solo per comprendere come e perché nascono le Brigate Rosse, ma perché e come si arriva al sequestro Moro. La lettura dei due libri restituisce quella visione “dall’interno”, base per qualsiasi lettura successiva.

Il programma: La notte della Repubblica di Sergio Zavoli

A mio parere uno dei prodotti giornalistici e televisivi migliori realizzati dalla Rai.  La notte della Repubblica è andato in onda dal 12 Dicembre 1989 al 11 Aprile 1990 in 18 puntate della durata complessiva di 45 ore.
Ogni puntata racconta un fatto dei cosiddetti anni di piombo, dalla strage di Piazza Fontana del 12 Dicembre 1969 alla strage del rapido 904 del 23 Dicembre 1984, passando per trame eversive, tentativi di golpe, violenza politica e lotta armata.
Ogni puntata è monografica ed è divisa in tre parti: la prima è composta da un riassunto giornalistico della vicenda trattata con molto materiale d’archivio dell’epoca, la seconda è un intervista ad un protagonista della vicenda e la terza è un dibattito con politici, magistrati ed intellettuali sulla vicenda della puntata.
Le interviste ai protagonisti ed il dibattito sono il motivo per cui La notte della repubblica rappresenta un documento essenziale da visionare per saperne di più su questo periodo, ascoltando direttamente le voci dei protagonisti, mediate dalle domande e osservazioni sempre puntuali e attente di Sergio Zavoli.

Al caso Moro la trasmissione dedicherà tre puntate in cui saranno intervistato Franco Bonisoli, ex Brigate Rosse, il già sopracitato Mario Moretti, Benigno Zaccagnini, all’epoca del sequestro Moro segretario della Dc e parteciperanno al dibattito nelle tre puntate, tra gli altri, Mario Capanna, Tina Anselmi, Oscar Luigi Scalfaro e Ferdinando Imposimato.

A rendere ancora più interessante la visione de La notte della repubblica è il periodo in cui è stato prodotto: dal 1989 in poi si sarebbe completamente stravolto il quadro politico italiano e mondiale che aveva caratterizzato il periodo dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Guardare oggi il programma di Zavoli ci sembra quasi guardare un “elogio funebre” a quella prima repubblica e a quel sistema politico che di lì a poco sarebbe scomparso.  

Un luogo: Via Caetani

Di luoghi del caso Moro ce ne sono tantissimi, ad incominciare da Via Fani, luogo dell’attentato del 16 marzo, nel quartiere Trionfale, nella zona nord ovest di Roma.
Ma per il grande valore simbolico sicuramente Via Caetani è il luogo più rappresentativo di quel dramma del potere raccontato in Esterno Notte.
Nel pieno centro di Roma, vicino Largo Argentina e il Ghetto, Via Caetani è al centro di un crocevia di luoghi cardini della storia contemporanea del nostro paese. Si trova vicino sia a Via delle Botteghe Oscure, sia a Piazza del Gesù, le sedi storiche di PCI e DC, partiti che più di tutti rappresentano l’Italia dal 1945 in poi. Inoltre, si trova a pochi passi da Piazza Venezia, il luogo dei raduni fascisti e dei discorsi di Mussolini e da Palazzo Grazioli, residenza romana di Silvio Berlusconi, simbolo indiscusso del potere nella cosiddetta “seconda repubblica”.
Girare per queste vie di Roma ci restituisce anche il senso della serie di Marco Bellocchio: la tragica e drammatica uccisione di Aldo Moro è una cicatrice presente e pulsante nel potere italiano.