Un'adolescente nei nostri studi - di Arianna Bordogna
Pubblicato il 23/04/2023


Un’adolescente negli studi di Radio Itineraria – seconda puntata

“8th NightTRain”, Franz Di Maggio dialoga con Vincenzo Zitello

 

Una cosa che mi ha fatto capire l’arpa, è che l’uomo è natura”, dice Vincenzo Zitello, arpista e compositore italiano che è stato ospite di Radio Itineraria durante la trasmissione di Franz Di Maggio, lo scorso lunedì 17 aprile. Il filo conduttore di questa puntata, cui ho assistito dal vivo negli studi di Cologno Monzese, è stata proprio la natura: abbiamo infatti attraversato boschi, mari e monti.

La puntata è iniziata con l’intervento di uno zoologo italiano, Filippo Zibordi, al quale sono state poste diverse domande riguardo all’aggressione e uccisione di un runner trentino, da parte di un orsa. Grazie al parere oggettivo di un esperto, e non di un politico o di un animalista, è stato possibile comprendere meglio i pericoli e i pregi della presenza di orsi sul suolo italiano.

Il viaggio è proseguito poi verso i mari, dove la dolce sinfonia dell’arpista Vincenzo Zitello, che ha suonato un brano delicato e rilassante che ricorda le onde, ha creato un’atmosfera suggestiva e fiabesca. Per un’adolescente che spesso riesce a trovare calma e sfogo solo nella musica, è stato molto interessante vedere come anche, inaspettatamente, la sinfonia di un’arpa celtica, possa trasmettere emozioni e sensazioni travolgenti, soprattutto se suonata perfettamente come da Vincenzo Zitello. Le sue musiche infatti, nonostante raccontino antiche storie e leggende, sono molto moderne, poiché sono avvolte da questa sfera misteriosa e drammatica, ma sono suonate in maniera molto particolare. L’artista suona infatti l’arpa da 45 anni, e attraverso la sua musica è possibile comprendere come in questi anni, egli abbia acquisito un suono del tutto originale e personale.

Il viaggio è infine terminato sui monti, con il brano live “Monte Analogo”, il quale ha trasmesso a pieno il collegamento tra musica e natura. Zitello, durante la puntata, ha infatti parlato del modo in cui l’uomo spesso si dimentichi di essere animale, nel senso più positivo del termine, allontanandosi quindi dalla natura, quando in realtà egli le appartiene e dovrebbe perciò avvicinarsene attraverso mezzi come la musica. Il brano è stato infatti molto emozionante, e mi è piaciuto poter vedere la puntata in diretta, perché mi è stato possibile notare il silenzio pietrificante che è calato in sala fin dalla prima nota, e l’atmosfera commovente e poetica che l’arpista ha saputo creare. I celti dicevano infatti che l’arpa era la reincarnazione fisica dell’anima dei poeti, e che quindi era poesia pura. Ciò che mi ha colpito, è stato vedere il modo in cui uno strumento così antico e fuori dal tempo possa commuovere, nonostante i brani rimandino a leggende remote che non avrei mai pensato potessero toccarmi. Proprio riguardo a questo, vorrei infatti citare un passo del libro Sonata A Kreutzer, di Tolstoj, che dice: “La musica mi costringe a dimenticarmi di me, della mia vera situazione, mi trasporta in una situazione nuova, che non è la mia; sotto l’influsso della musica mi pare di sentire quello che in realtà non provo, di capire quello che non capisco, di potere quello che non posso.”

Arianna Bordogna – 18 anni
 

Buona Domenica!