Riccardo Petrella risponde alle domande degli studenti
Pubblicato il 16/04/2023


LIBERIAMO LA NATURA DAL DOMINIO DELLA FINANZA E DEI POTENTI IN LOTTA PER LA SUPREMAZIA MONDIALE


La mattina del 16 marzo su Radio Itineraria è andato in onda uno Speciale del “Volo del bruco” sul tema della finanziarizzazione della natura da parte della borsa di New York, con il beneplacito della recente Cop15 di Montreal. In ascolto, dalle scuole superiori di ogni parte d’Italia, migliaia di studenti e studentesse che hanno posto le proprie domande all’ospite davvero speciale della puntata, collegato in diretta da Bruxelles: il Prof. Riccardo Petrella, economista e attivista dei Beni Comuni, docente di Mondializzazione all'Università Cattolica di Lovanio e in quella di Bruxelles, in Belgio. Fondatore e Presidente dell’Agorà degli abitanti della Terra (https://agora-humanite.org/it/), organizzazione internazionale che denuncia e combatte le speculazioni del potere finanziario sui beni comuni, il Prof. Petrella ha annunciato in anteprima la nuova mobilitazione a livello Europeo e il lancio della relativa petizione su Change.org in Italia e Francia.

Diversi gli interventi di altri prestigiosi ospiti che hanno contribuito a fare chiarezza su questo complicato e accattivante argomento: Mirta Da Pra (Gruppo Abele), Roberto Morea (Transform!Europe), Paolo Cacciari (Associazione per la Decrescita) e Paolo Gruppuso (antropologo ambientale dell'Università di Monaco). ASCOLTA LA PUNTATA

Moltissime le domande giunte via WhatsApp in redazione, troppe perché si riuscisse a rispondere a tutte durante la diretta. Il Prof. Petrella al termine della trasmissione ha voluto dedicare il suo tempo a scrivere risposte personalizzate per ciascuno studente/studentessa pregandoci di recapitarle loro. Una generosità senza fine!

Condividiamo con i nostri lettori alcune di queste risposte nella speranza di contribuire a chiarire le motivazioni di questa grande mobilitazione che ha mosso i suoi primi passi proprio dalle “frequenze” di Radio Itineraria.

Buona lettura!


La classe 5A del Liceo Sarpi di Bergamo pone due domande al Professor Petrella:

“Prof. Petrella, viste le previsioni in merito al peggioramento della qualità dell'aria, in quanto tempo crede che anche il bene dell'aria verrà finanziarizzato?”

P. : “L’aria è già mercificata, monetizzata a seguito dell’apertura nel 1993 del cosiddetto “mercato delle emissioni di CO²” dove la tonnellata d’aria di CO² fu messa in vendita al prezzo di 30 dollari. I dirigenti dominanti dell’epoca credevano che il mercato avrebbe condotto ad una riduzione delle emissioni. E’ stato un fallimento.”

 

“Secondo Lei, Prof. Petrella, è davvero possibile sottrarsi a questo meccanismo di finanziarizzazione senza volgersi verso un sistema economico differente dal nostro attuale occidentale? Se sì, come?”

P. :“Avete ragione di considerare che non è possibile liberare la natura e gli abitanti della terra dalla finanziarizzazione attuale predatrice della vita senza un cambio strutturale del sistema economico (socio-politico e tecno-scientifico) oggi dominante. Il cambio strutturale è possibile. La storia dell’umanità mostra che una delle caratteristiche fondamentali dell’Umanità è la sua capacità di realizzare cambiamenti strutturali radicali, nel bene e nel male.

Una delle prime condizioni fondamentali è modificare la maniera di “pensare la vita”, di come la immaginiamo; di cambiare la narrazione della vita dominante (centrata sulla potenza, sul denaro, sulla forza, sull’inevitabilità delle disuguaglianze rispetto ai diritti....”only the strongest will survive” dicono in coro la maggioranza degli americani USA). In questo senso, il mondo dell’educazione può essere decisivo. Nel “pensare la vita”, ciò che è d’importanza critica maggiore sono “le relazioni di potere” tra gli individui, i gruppi sociali, i popoli. Più le relazioni di potere sono ineguali, asimmetriche e presentate come naturali e inevitabili, più i cambiamenti andranno nella direzione del male. E’ il caso delle società attuali incluse quelle scandinave che ancora negli anni ’90 si dichiaravano “A good society” ma che oggi non osano più chiamarsi tali.

Perché non organizzate una oretta o due per scambiare fra di voi idee e impressioni su come “pensate la vita”’ e “pensare la vita insieme”?

Cambiare tutto ciò è facile da dire e molto difficile da fare, ma non è impossibile. E’ alla vostra età che si gioca la partita, fra di voi, sempre meno in ambiente familiare e sempre più in ambiente digitalizzato, di Intelligenza artificiale.“

 

Da Hamid: “Perché l'America non smette di inquinare se gli Interessa così tanto l'ambiente?”

P. : “Non è così evidente che agli Stati Uniti (“l’America” è il continente che comprende i paesi dell’America del Nord, dell’America centrale e delll’America del Sud, in totale 35 Paesi), cioé ai gruppi che posseggono il potere politico, economico, sociale, tecnologico e militare negli Stati Uniti, interessi molto l’ambiente. Per loro quel che conta soprattutto è il mantenimento ed il consolidamento della loro posizione di prima potenza mondiale in tutti i campi, per cui l’ambiente (in particolare l’energia, l’agroindustria, le miniere...) è unicamente un fattore d’importanza strategica per la loro potenza. Vedi anche larisposta alla domanda sul progetto Willow in Alaska.”

 

Barbara dal Liceo Fermi di Cecina (LI) chiede: “Quali sono gli interventi che noi studenti possiamo fare per togliere la natura dalle mani dei potenti?”

P. : “Anzitutto vedere voi stessi cosa vorreste e sareste disposti a fare e parlarne con in vostri professori.
Per quanto riguarda suggerimenti da parte mia, penso che, localmente, potreste indirizzarvi al sindaco per esprimere il vostro interesse a fare qualcosa e chiedergli di segnalarvi cosa pensa di proporre acché studenti del superiore partecipino in sostegno al Comune a delle iniziative di cura, salvaguardia e valorizzazione della natura locale. Su un piano nazionale, suggerirei di scrivere, in quanto studenti, al Ministro dell’educazione per segnalargli il vostro interesse acché la scuola li tenga informati e li sensibilizzi in maniera decisa ai problemi dei rapporti tra natura, interessi economici e diritti degli abitanti della Terra e li stimoli a participare fin d’ora alle azioni in favore della natura e, quindi, degli interessi dei cittadini ai beni comuni essenziali per la vita.
Beninteso, la nota al Ministro sarebbe più efficace, avrebbe più peso, se essa fosse scritta dagli studenti di tre o più istituti fra quelli che hanno partecipato alla trasmissione di Radio Itineraria. Immagino che, oltre ad alcuni professori/esse gli amici di Radio Itineraria potrebbero darvi una mano per la redazione della, breve, nota.”

 

Da Manna giunge questa domanda: “Qualche giorno fa è stato approvato il progetto Willow dagli Stati Uniti in Alaska, i media parlano superficialmente dell'argomento, potete parlarne?”

P. : “Il progetto Willow è un vasto programma sul territorio dell’Alaska, quasi inabitato, di trivellazione intensiva per l’estrazione di petrolio e dei gas (ma anche di minerali). Un progetto che va radicalmente in senso opposto a quanto faticosamenfe da più di trent’anni la comunità internazionale sta cercando di realizzare (obiettivo zero al 2050 delle emissioni di CO² per impedire che già nel 2030 l’aumento della temperatura media dell’atmosfera terreste superi 1,5 gradi, il che è considerato una grave catastrofe per la vita della Terra. Il peso politico ed il potere economico e finanziario delle potenti imprese petrolifere e energetiche, e estrattive USA è all’origine di questa tendenza. Il progetto Willow è una granata in faccia al resto del mondo ed ai suoi abitanti. E’ un atto esplicito di violenza contro la vita ed i diritti della e alla vita. Gli Stati Uniti caracollano da anni tra il primo e secondo posto dei paesi più inquinanti al mondo a partire dalle energie fossili. Ciononostante, gli USA hanno deciso di andare avanti, da soli, contro tutti, perché si considerano il paese più potente al mondo e pensano che gli interessi degli Stati Uniti siano un bene per gli interessi del mondo. Il loro progetto è la negazione di qualsiasi volontà di collaborare con il resto del mondo. E’ un atto inammissibile, inaccettabile. Vi risparmio l’elenco delle guerre provocate dagli Stati Uniti nel mondo a causa, in particolare, delle questioni energetiche e di cui la guerra in Ucraina, anche per questo, è per il momento, l’ultimo episodio.”

 

Da Brunella della classe 4g del Liceo scienze umane dell'ist. Rocco Scotellaro di San Giorgio a Cremano (NA): “In che modo le banche potrebbero contribuire a valorizzare la natura come un insieme di capitali naturali? E in che modo possono contribuire alla sostenibilità ambientale piuttosto che alla speculazione finanziaria?”

P. : “Già da una decina di anni, le banche hanno valorizzato la natura come “capitale naturale” attraverso i processi di “bancarizzazione” della natura fondata sul meccanismo della compensazione ecologica. Nel caso specifico, soggetti pubblici e/o privati affidano alle banche il compito di investire nel restauro, o nella cura e conservazione, o nella promozione di alcuni ”beni” naturali, (un lago inquinato, una falda contaminata, una foresta da proteggere, una zona industriale da risanare.....). La banca investe in dette attività e poi riconsegna il bene al suo proprietario o lo gestisce in suo nome previo evidentemente il rimborso dei costi più gli interessi ma anche il pagamento, a titolo di compensazione, del valore al prezzo di mercato dei servizi ecosistemici che il bene è nuovamenrte capace, o continua, ad offrire all’economia ed al benessere della popolazione. Il tutto fondato su un postulato mistificatore e cioé l’idea che tutto abbia un prezzo e che il valore di ogni cosa sia dato dal suo prezzo e, quindi, che si possa quantificare in termini monetari e comparativi i costi e i benefici dell’esistenza della natura, di un fiume, di un lago, di una montagna...!

Attualmente le banche (di risparmio e di credito) e gli altri attori chiave del sistema finanziario quali le assicurazioni, i fondi d’investimento privati.... sono incapaci di contribuire alla sostenibilità ambientale piuttosto che alla speculazione finanziaria. Salvo quando, per il momento è piuttosto raro, l’investimento in attività favorevoli all’ambiente offre un ritorno finanziario più elevato di quello in attività inquinanti o nocive all’ambiente. Altrimenti detto, fintantoché, per esempio, i pesticidi danno profitti più elevati dell’uso di sostanze chimiche meno o non nocive, i soggetti finanziari daranno la priorità ai primi quasi generalmente con il sostegno dei poteri pubblici per motivi di “promozione della competitività dell’economia nazionale”. Ed é qui che risiede un altro grave problema: l’abidcazione volontaria e graduale - da parte dei poteri pubblici democraticamente eletti per rappresentare i cittadini, gli interessi generali, garantire i diritti fondamentali a tutti e, quindi, salvaguardare i beni comuni essenziali per la vita - del potere di regolazione, intervento e controllo dell’economia e del vivere insieme. L’economia dominante è diventata il soggetto politico di regolazione della società, dal locale al mondiale.”

 

Da Francesca della classe 3C dell’Istituto Palizzi di Vasto (Chieti):

“Secondo lei è giusto che a fronte di un bene naturale qual è l’acqua, che è stato pagato, si debba sottostare poi alle ordinanze estive che vietano l’uso dell’acqua per le lavatrici, per annaffiare il giardino, per lavare la macchina?”

P. : “Anzitutto, il fatto di “pagare l’acqua“ (ciò non dovrebbe essere applicato alla disponibilità di 50 litri d’acqua potabile al giorno per persona, in quanto “diritto universale” uguale per tutti secondo i criteri fissati dall’OMS e dall’UNICE) non significa in alcun modo che l’acquirente (!) diventi proprietario dell’acqua resagli disponibile, come quando si compera uno smartphone o due sedie o un paio di scarpe. Pertanto, non abbiamo alcun diritto di sprecare l’acqua del rubinetto né di farne un uso non sostenibile (per esempio lavare l’automobile con l’acqua potabile, addirittura anche quand piove!!). Così, per ragioni d’interesse generale o di sicurezza collettiva (in caso di una carestia d’acqua, di un disastro naturale, di protezione dell’ambiente o degli abitanti di una località....) , i poteri pubblici hanno non solo il diritto ma l’obbligo, nell’interesse comune generale, di intervenire con le misure necessarie adeguate, quali , fra le altre, il razionamento dell’acqua, il divieto temporaneo di certi usi, l’arresto di certe attività turistiche o di divertimento.”

 

Da Alessia della Classe 1aeu dell’Istituto Fermi di Cecina (LI): “Come si concilia questa decisione con la modifica alla costituzione dello scorso anno sull’art 9 (tutela dell’ambiente)? Sembra di fare un passo avanti e tre indietro”

P. : “La finanziarizzazione della natura non rispetta i dettati dell’art.9 modificato della Costituzione italiana relativo alla tutela dell’ambiente. Effettivamente l’art.9 modificato è stato un passo avanti importante. Esso resta, purtroppo, disatteso anche dagli ultimi governi della Repubblica. La finanziarizzazione della natura è un capovolgimento totale a livello della visione della vita. La strada sulla quale le nostre società si stanno incamminando è una brutta strada. Ai cittadini, la responsabilità di cambiarla.”

 

Da Gennaro dell’Istituto Malpighi di Crevalcore (BO): “Vorrei fare una domanda al Prof. Petrella: in sintesi, cos'è la vita?”

P. : “Noi e gli altri esseri viventi (microbi, piante, animali) che compongono la comunità globale di vita della Terra.
Con questo, sto parafrasando la risposta dei Maori, popolo indigeno della Nuova Zelanda, che si sono battuti per proteggere il “loro“ fiume e che alla domanda “ma perché volete attribuire al fiume un diritto alla vita?” hanno risposto “Il fiume, siamo noi!”.

 

SCUOLE PARTECIPANTI alla trasmissione del 16 MARZO 2023

  1. Istituto "Salvo D'Acquisto" di Bracciano (Roma) (Agrario e Aeronautico)
  2. Liceo Fermi di Cecina (Livorno)
  3. ITI Fermi-Gadda di Napoli
  4. IIS Enzo Ferrari di Battipaglia (SA)
  5. Liceo Scientifico Giordano Bruno di Melzo (MI).
  6. IIS Malpighi di Crevalcore (BO)
  7. Liceo Paolo Sarpi di Bergamo
  8. Liceo Artistico "F. Grandi" di Sorrento
  9. Istituto De Gruttola di Ariano Irpino (Agrario e Tecnico Industriale)
  10. Liceo Artistico Chierici di Reggio Emilia
  11. Istituto “Scotellaro” di San Giorgio a Cremano (NA)
  12. Liceo Artistico Carlo Contini di Oristano
  13. Liceo Scientifico Moscati di Grottaglie (TA)
  14. Istituto Galileo Ferraris di Settimo Torinese (TO)
  15. Istituto Tecnologico Palizzi di Vasto (Chieti)