Recensione de "La Storia" - di Marco Visconti
Pubblicato il 28/01/2024


Recensione de "La Storia" di Elsa Morante

La macro-storia che si incide sulla carne della povera gente, obbligata a barcamenarsi come può 

 

Nino, Useppe e Ida; Ida, Useppe e Nino, nomi a cui il lettore della “Storia” di Elsa Morante si affeziona intimamente in qualsiasi ordine siano messi. L’immaginazione corre a dargli un volto, delle fattezze e se avete recentemente guardato la fiction andata in onda su Rai 1, i loro visi li avete ben presenti. Tuttavia il libro con le sue descrizioni dettagliate, uno stile diretto e sobrio resta ineguagliabile nell’ accompagnarci all’ interno delle vicende della Seconda guerra mondiale grazie ai tre protagonisti della mini-famiglia citati sopra. La madre e i due figli distanti di età e anche per concepimento. Il più grande Nino figlio di una famigliola poco sopra la soglia della povertà che vive il dramma della prematura morte del padre-marito. L’altro è il frutto di uno stupro subito da Ida rimasta vedova ad opera di un soldato tedesco alleato dell’Italia fascista appena entrata in guerra. Useppe come si auto nomina il bambino stesso nel momento delle sue prime parole diventa il vero protagonista. L’amore smisurato, che va oltre la violenza, di cui lo circonda e lo avvolge Ida cerca di proteggerlo dalle brutture della guerra mondiale, della quale resta memorabile la cruda descrizione del bombardamento del quartiere San Lorenzo a Roma, dove è ambientato gran parte del romanzo. La macro-storia che si incide sulla carne della povera gente, obbligata a barcamenarsi come può. La stessa figura di Nino partecipa di questa dualità; partito al fronte entusiasta per servire Mussolini ne torna partigiano pronto a dar la caccia ai nazi-fascisti dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Chi vuole cimentarsi in questa lettura non si preoccupi non è assolutamente un mattone pur essendo molto lungo. Le vicende degli ultimi commuovono e ci pongono tanti drammatici interrogativi sulle guerre di oggi. Alla fine chi ne paga il conto salato e sconvolgente sono sempre gli Useppe di turno in qualunque modo si chiamino e dovunque abitino e a qualunque parte in lotta appartengano. E se qualcuno non ce la facesse a procedere si contenti delle prime pagine, mirabile esempio di come, grazie ad una sintesi perfetta, si possano delineare con precisione le vicende internazionali che portarono allo scoppio della guerra. Se dovessi ripassare al volo quel che accadde nel mondo tra il primo e il secondo conflitto mondiale, non c’è dubbio sceglierei sempre il principio della “Storia” di Elsa Morante.

 

Buona lettura!