NL di Radio Itineraria: "emittenti indipendenti e web radio" di Luca Trambusti!
Pubblicato il 27/02/2022


La radio è ancora oggi un veicolo di diffusione musicale e ha un’importante valenza comunicativa. Dal monopolio RAI alla situazione attuale il mezzo si è evoluto, nella tecnica e nel linguaggio, generando sempre grandi ascolti, dovuti anche alla sua facilità di fruizione.

Con la crescita della rete, del suo uso in “mobilità” anche la radio si è adeguata a questa nuova fruizione. Sono nate le web radio che hanno riportato a quello spirito “libero” degli esordi della originaria radiofonia privata. Un concetto di radio che pareva essere dimenticato e confinato alla storia. Ma il panorama delle web radio è variegato e differenziato. Ci sono le emittenti che “replicano” il segnale FM sul web (il simulcast) consentendo così un ascolto più “capillare” e diffuso dell’emittente madre.

I grandi network hanno poi “aperto” una serie di “radio tematiche” in cui gli ascoltatori possono trovare la loro musica preferita, “marchiata” con il “brand” e la linea musicale della radio di riferimento, una fidelizzazione del nome e del marchio. I grandi network propongono un bouquet di offerte con contenuti (solo musicali) controllati, mai fuori dal target, a differenza di quanto fanno le piattaforme di streaming che con i loro algoritmi propongono un prodotto allargato.

Accanto a queste emittenti ci sono anche quelle in forma “tradizionale”, con palinsesti, programmi e conduttori, che hanno scelto la sola trasmissione on line, ponendosi di fronte a una platea nazionale/internazionale, senza più la territorialità della diffusione via etere (come il modello Radio Itineraria). Questi progetti, gestiti in maniera differente dai network, hanno dei limiti che impediscono la nascita di grossi modelli di business ed editoriali ma hanno la forza creativa delle emittenti anni ’70 e ’80. La forza sta in una precisa e personale linea editoriale, che coinvolga una determinata fetta di pubblico. In sostanza queste stazioni dovrebbero rivolgersi a una “nicchia”, approfondirla, raccogliendo tutto il pubblico di riferimento on line.

Un altro dei limiti delle radio sul web è il non poter fruire del cosiddetto “Drive Time”, quella fascia oraria in cui si ascolta la radio in macchina (anche se ora alcune app delle web radio - come quella di Radio Itineraria - consentono l’ascolto sui “cruscotti” digitali delle vetture.).

Ma la vera forza delle radio on line sta nei podcast, le registrazioni, che permettono di ascoltare, senza vincoli orari, le diverse trasmissioni in palinsesto. Quello delle Web Radio è un nuovo mondo che porta una nuova tipologia di consumo di un mezzo “antico” ma sempre moderno qual è la radio.

 

Buon Ascolto!