NL di Radio Itineraria: Let's Speak! - il libro della settimana - di Emy Siano!
Pubblicato il 16/10/2022


Mi era stato proposto di pensare ad un libro per migliorare lo Speaking in inglese…ma come si fa a migliorare il parlato attraverso uno scritto? Mi sono fatta rincorrere da questa domanda per un po’, poi ho deciso che era possibile, con tutti i limiti del caso.

And here it is, eccolo! Let’s Speak!

“…Sono tante le persone che magari conoscono bene la grammatica e il lessico, ma quando iniziano a parlare risultano poco comprensibili… a volte ottenendo involontari effetti comici. Se, in tutto o in parte, ti riconosci in questo identikit, Lets Speak! è quello che fa per te. Troverai preziosi consigli e suggerimenti legati alla pronuncia e alla fonetica del British English, supportati anche dal sito www.lets-speak.it, che contiene materiali audio pensati appositamente per il libro. Inoltre, tanti dialoghi situazionali , tutti basati sull’inglese “ vero”, quello parlato quotidianamente in UK, suddivisi per occasione. Così ti sentirai a tuo agio tanto al pub quanto su un mezzo di trasporto. Curiosità sulla cultura e sulle tradizioni inglesi, le attrazioni e le usanze più diffuse. Last but not least… Esercizi per trasformare la teoria in pratica!”

 

PER AQUISTARE IL LIBRO, CLICCA QUI

 

Ecco un piccolo spoiler per te!

 

WHEN IT COMES TO SPEAKING...

PRACTISE - si stima che solo circa il 10% delle persone che studiano l’inglese raggiunga una effettiva fluidità, fluency. Percentuale un po’ bassina in effetti, come mai? La risposta più immediata è che in una lingua bisogna dive in, tuffarcisi, immergersi e non possiamo mai metterla in un angolo. Come diceva Johnny nel cult movie Dirty Dancing “Nobody puts Baby in a corner”, “nessuno può mettere Baby in un angolo”, (perdonate la digressione cinematografica fuori contesto ma è stato più forte di me e per chi non avesse visto questo film, you must!), potremmo sostituire “Baby” con “English”: “Nobody puts English in a corner”, più o meno il senso è chiaro?! Questo significa una e una sola cosa, abbiamo bisogno di fare pratica, we need to practise! (? e anche sullo spelling di questo verbo ci sarebbe da dire qualcosa, in American English lo spelling del verbo, come quello del sostantivo è con la “c”, practice, mentre in British English si fa la distinzione tra verbo, con la “s” e sostantivo, con la “c”). Bando alle digressioni, bisogna tenersi sempre in allenamento. (…)

MAKE TIME – altro fattore molto importante, il tempo! Come per ogni obiettivo che ci si prefigge, serve tempo. Tempo e pazienza. Comprendo di vivere in una società del tutto subito, all at once, ma non funziona e non ripaga. Per imparare, per apprendere, per assorbire, serve dedizione. Non pretendere di imparare l’inglese come se fosse qualcosa che puoi comprare online o che ti viene passato telepaticamente, bisogna impegnarsi e fare uno sforzo, make an effort. (…)

BE MOTIVATED – questo tempo e questo impegno può essere messo in atto solamente con una grande motivazione. Se devi (e il verbo non è casuale) imparare l’inglese per lavoro, per esempio, è una necessità, un dovere, più che una volontà, i tuoi risultati quindi probabilmente saranno più lenti perché ciò che ti spinge non appartiene alla sfera personale ma professionale. Il mio consiglio è quindi quello di trovare una spinta motivazionale qualsiasi sia la tua ragione iniziale. La motivazione è tutto, a pari merito con la volontà. Senza, faremo sempre molta più fatica. Associa il tuo apprendimento ad un piacere, have fun, divertiti! (…)

BE GLOBAL – …ma perché l’inglese è la lingua che accomuna il globo intero?! Il rinomato linguista David Crystal afferma “a language becomes a global language because of the power of the people who speak it”, una lingua diventa globale per via del potere della gente che la parla. Non avrebbe dunque nulla a che fare con il fatto che continuano a dirci “è facile!”, perché non è proprio così. Il “potere” dell’inglese era legato all’inizio a fattori militari e politici, si pensi al British Empire, all’Impero Britannico. Più tardi si legò anche ad altri ambiti: scientifici, industriali, economici. Sempre Crystal conferma infatti che l’importanza dell’inglese non deriva dalla struttura della lingua in sé, che, appunto, non sarebbe così accessibile a tutti come ci vogliono sempre far credere (si pensi soltanto a quante pronunce diverse può assumere uno stesso fonema!). (…)

GO FOR IT, dai, forza! – Ultimo ma non meno importante, last but not least: buttati! Non avere mai paura di sbagliare! In qualche modo ti farai capire, l’importante è provarci. Soprattutto, come in tutte le cose, l’importante è iniziare! Quindi tu inizia, parla, mettiti alla prova, impara dagli errori, learn from your mistakes! Se la vita insegna qualcosa, è certamente questo, o no? Dagli errori si può solo imparare. Allora sbaglia, riprova, assimila, non darti mai per vinto, never give up! (…)

 

See you soon!