NL di Radio Itineraria: Il libro della settimana
Pubblicato il 15/05/2022


[nella foto a partire da sinistra: Luca Santangelo, Eleonora De Giovanni, Padre Alex Zanotelli, Maria Chiara Di Marco e Fabrizio De Giovanni]

 

Zanotelli getta luce su un intero sistema fatto di disuguaglianze, di diritti negati e di disimpegno nei confronti di una crisi climatica che coincide sempre più con un atto di violenza globale. Ma indica anche una via di speranza: è possibile incamminarsi per la strada di “un’umanità plurale”, che comincia con l’accoglienza dell’“altro”, ricco per me perché diverso da me.

Alex Zanotelli, missionario comboniano, oggi vive a Napoli al Rione Sanità, ma ha abitato dal 1965 al 1978 in Sudan, è stato direttore della rivista Nigrizia per un decennio (dal 1978 al 1987) e poi ha volutamente scelto di “scendere agli inferi”, trascorrendo dodici anni a Korogocho, immensa e terribile baraccopoli di Nairobi, in Kenya. È di lì che nasce la sua idea di “convertire” i suoi simili “bianchi” e lo fa in modo provocatorio, già nel momento in cui ci definisce “tribù”, termine spesso usato in tono denigratorio, per indicare popolazioni considerate “primitive”.

È a noi che Padre Alex Zanotelli si rivolge con il suo ultimo libro, “Lettera alla tribù bianca” (Feltrinelli).

Il mondo “bianco” è attraversato ogni giorno da chi fugge dalla fame, dalle guerre e dai disastri climatici: frutto amaro di un sistema economico, finanziario e militarizzato iniquo. Il Mediterraneo, ormai, è diventato il cimitero dei “volti scuri”. La tribù bianca si difende con muri, fili spinati e polizia. L’egoismo, eretto a sistema, che pervade la nostra società e la nostra cultura sta devastando la Terra e gli altri popoli, devasterà anche noi stessi.

In un’intervista rilasciata in occasione di “Fa la cosa giusta” Padre Alex dichiara:
"Devo prima di tutto fare una premessa: anche io sono un convertito. La mia è stata una lunga conversione, ma l’evento fondamentale è stato l’aver vissuto 12 anni a Korogocho, una delle terribili baraccopoli di Nairobi. Questo mi ha fatto capire che c’era qualcosa di radicalmente sbagliato, mi ha portato a ragionare. L’ultimo episodio di Korogocho è stato quando la mia gente mi ha imposto le mani e il ministro della chiesa indipendente africana ha pregato davanti a tutti, dicendo: “Papà grazie perché Alex ha camminato con noi per questi dodici anni, ma ti prego, dona a lui lo Spirito Santo, perché possa tornare dalla sua tribù bianca e convertirla

Una lettera rivolta a tutti noi, affinché troviamo il coraggio di reinventare un mondo più umano e plurale.
 

 

Buon lettura!