Newsletter di Radio Itineraria: un viaggio organizzato nella musica con Enzo Giraldo!
Pubblicato il 19/09/2021


Ho cominciato la mia collaborazione con Radio Itineraria da pochi giorni e ancora sono stupito della bellezza di questo nuovo impegno, a cui, nel contempo, corrisponde la responsabilità della redazione di una trasmissione complessa ma ricca di soddisfazioni come Viaggi Organizzati.

Volendo questa settimana condividere con tutti gli ascoltatori un consiglio che sia a cavallo di musica e letteratura, come è la cifra di Viaggi Organizzati, parto proprio dalla genesi della trasmissione e dal suo “naming” che mi ha appassionato sin da subito.

Mi divertiva l’idea di essere uno sportello su un mondo sconosciuto o poco frequentato e, pensando a coloro che aiutano a sbrogliare le nostre incertezze su come approcciare un cambiamento positivo della vita, l’agenzia viaggi è il paragone che si è affacciato subito alla mia mente.

Ma come chiamarla, un’agenzia viaggi? Nel recondito della mente c’era anche un album capitale di Lucio Dalla, con il titolo Viaggi Organizzati. Per lui fu una svolta verso un mondo nuovo, di suoni e di atmosfere, che la canzone Washington, piena di ironia e sarcasmo, sintetizza benissimo. Ecco, la svolta di un artista come Lucio Dalla corrisponde, facendo i debiti paragoni, anche alla mia svolta verso Radio Itineraria.

Perciò oggi, niente di più facile che consigliarvi il disco del 1984 del cantautore bolognese intitolato Viaggi Organizzati.

Il disco rappresenta la curiosità di un artista talentoso e multiforme ma soprattutto il suo desiderio di spingersi verso luoghi sconosciuti, passando dal rock/jazz (uno dei pochi in Italia a scriverlo e suonarlo) degli album pubblicati fino a quell’anno ad un’atmosfera elettronica innaffiata di suoni dance. L’arrivo del produttore di grandissimi successi ballabili quale era Mauro Malavasi nel team di Dalla, produce un mix di suoni e arrangiamenti che uniscono più mondi (dal pop alla disco, dal rock all’anima cantautorale che in Dalla era prepotente e importante) conferendo al disco un successo oltre i confini musicali, già ampi, in cui Lucio era habituè. Al cambio di direzione contribuì anche l’ingresso in squadra del compositore Tullio Ferro, autore di Vita spericolata di Vasco Rossi.

Insomma, un disco di cambiamento del cantante e jazzista bolognese: poco istintivo ma più razionale e attento alle dinamiche del mondo. Un disco fondamentale nella carriera ricchissima e complessa di Lucio Dalla, di cui ancor oggi rimpiangiamo la lucidità e l’ironia.

Buon Viaggio!