Newsletter di Radio Itineraria: un consiglio letterario da Enzo Giraldo!
Pubblicato il 07/11/2021


Per dare seguito alla puntata di Viaggi Organizzati di venerdì
scorso, incentrata sul rapporto tra Musica e Parole, in cui abbiamo
approfondito alcuni “topos” dello spettacolo e della letteratura, mi
piace condividere con i gentili lettori di questa newsletter, due libri
di recente pubblicazione.


Educare con le fiabe. Come sviluppare l'intelligenza emotivadei bambini.
Nuova edizione di Gino Aldi (Enea Edizioni, ottobre 2021)

Quando utilizziamo il tempo che passiamo con i bambini, leggendo
loro le fiabe, stiamo sfruttando il loro canale comunicativo
privilegiato che è l'immaginazione.
La fiaba (e non la favola!) è infatti lo strumento per entrare in
contatto con i più piccoli e, in definitiva, con sé stessi.


Chi decide di affrontare questo libro deve essere predisposto e
aperto a ritrovare pezzi, angoli, frammenti della propria infanzia,
forse un po' dimenticati, ma comunque pronti a essere riattivati
grazie alla simbologia, alle allegorie e agli archetipi del mondo
magico delle fiabe.


Il libro che presentiamo quest’oggi prende vita dall'esperienza di
studio con bambini in età prescolare o frequentanti la scuola
elementare, e utilizza anche una sperimentazione attuata insieme
agli adulti sull'uso dei linguaggi iperbolici, fantastici, ricchi di
metafore per comprendere meglio e più a fondo il proprio mondo
interiore, per comunicare con gli altri in empatia e,
conseguentemente, per attivare e sviluppare la propria creatività.
Caporali tanti, uomini pochissimi.


La storia secondo Totò
di Emilio Gentile
(Laterza, pagg. 192)


«Non si può far ridere se non si conoscono davvero il dolore, la
fame, il freddo, l’amore senza speranza, la disperazione della
solitudine di certe squallide camerette ammobiliate, alla fine di una

recita in un teatrucolo di provincia; e la vergogna dei pantaloni
sfondati, il desiderio di un caffellatte, la prepotenza del pubblico
senza educazione. Insomma, non si può essere un vero attore
comico senza aver fatto la guerra con la vita».


Questa dichiarazione di Antonio de Curtis, in arte Totò, pubblicata
nel 1958, è la presentazione più sincera ed efficace del recente e
interessante libro e saggio che il professor Emilio Gentile, fra i più
titolati storici dell’Italia del secolo scorso, ha dedicato al rapporto
tra il grande attore del Novecento, irraggiungibile maschera
popolare e la Storia.


Emilio Gentile in questo volume racconta da dove nasce la filosofia
dei comportamenti umani raccontata da Totò: dalla vita militare, in
cui l’allora giovane Antonio e non ancora Principe di Bisanzio, ebbe
l’occasione di conoscere quelle persone che, rivestite di un’autorità,
la esercitano con arroganza, assenza di empatia e inutile ferocia.
Per Totò i caporali, alla fine, non sono che il potere, qualunque
potere esercitato con spietatezza e stupidità.
Un libro che parla di un grande mattatore dello spettacolo italiano
ma che, in fondo, parla del nostro rapporto con gli altri e della
nostra propria scala valoriale.


«Caporali, vede, sono quelli che vogliono essere capi. C’è un partito
e sono capi. C’è la guerra e sono capi. C’è la pace e sono capi.
Sempre gli stessi. Io odio i capi come le dittature, le botte, la
malacreanza, la sciatteria nel vestire, la villania nel parlare e
mangiare, la mancanza di puntualità, la mancanza di disciplina,
l’adulazione, i troppi ringraziamenti...» (Totò)

 

Buona Lettura!