Newsletter di Radio Itineraria: un consiglio di ascolto dalla Redazione Musicale!
Pubblicato il 16/05/2021


Vi chiamo tutti

vi stringo le mani

bacio la terra sotto i vostri piedi

e dico: offro la mia vita per la vostra

vi do la luce dei miei occhi

come regalo

e il calore del mio cuore.

la tragedia che vivo

è che il mio destino

è lo stesso vostro destino.


Questa la prima strofa di Unadikum, uno delle canzoni più conosciute sulla resistenza palestinese.

Scritta dal «poeta della protesta» Tawfiq Zayyad, politico palestinese, conosciuto per il suo impegno a spingere il governo israeliano a rivedere le sue politiche nei confronti della popolazione araba, sia all'interno dello Stato israeliano sia nei territori palestinesi. Produsse un’inchiesta sulle condizioni delle prigioni israeliane e sull'uso della tortura nei confronti dei detenuti palestinesi, citata all'Assemblea Generale dell'ONU come «forse la migliore prova della realtà dei resoconti che descrivono le ripugnanti e inumane condizioni a cui sono sottoposti i prigionieri arabi. 


Unadikum fu composta musicalmente da Ahmad Kaabour che è anche il cantante della versione originale.
La canzone divenne l’inno della prima Intifada, era anche uno dei brani amati da Vittorio Arrigoni (Vik), giornalista e attivista per i diritti umani, ucciso 10 anni fa, il 15 Aprile 2011, a Gaza. Il gruppo DARG Team, gruppo hip hop palestinese della strisica di Gaza, dedicherà a Vittorio Arrigoni una cover di questo brano. 

Proviamo tutti profonda preoccupazione per quello che sta succedendo in questi giorni nelle terre di Palestina. E proprio con le parole di Vittorio Arrigoni ci piacerebbe farti riflettere per costruire un mondo di pace, senza violenze né conflitti.
Qualcuno fermi questo incubo! Rimanere immobili in silenzio significa sostenere il genocidio in corso. Urlate la vostra indignazione, in ogni capitale del mondo «civile», in ogni città, in ogni piazza, sovrastate le nostre urla di dolore e terrore. C'è una parte di umanità che sta morendo in pietoso ascolto.

 

Restiamo umani!