Mancano 35 giorni a Natale! - di Federika Brivio
Pubblicato il 20/11/2022


Mancano 35 giorni a Natale!

di Federika Brivio


«È Natale da ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Vorrei un dicembre a luci spente, con le persone accese.»
(Charles Bukowski)


Passeggio lungo il Naviglio Grande a Milano assorta in un intreccio di pensieri che mi riportano alla mente i dolci ricordi dell’estate appena trascorsa. Provo nostalgia dei favolosi tramonti sardi di un agosto caldo e avvolgente; avverto il sapore di sale marino sulle labbra; respiro a fondo con le narici nel tentativo di far arrivare aria ai miei piedi, ora costretti in scomode calzature chiuse e obbligati a far consumare le loro suole ad ogni mio passo; cerco di immaginare ancora il colore della mia pelle abbronzata prima che, doccia dopo doccia, si tingesse di grigio urbano; mi perdo nella ricerca della sensazione di benessere vacanziero che vorrei ritrovare.
Le piacevoli memorie si offuscano, però improvvisamente, con il sopraggiungere indesiderato della lista delle cose da fare, improrogabile. Un elenco, in grado di indispettire anche il più mite degli uomini, che mi catapulta repentinamente nel quotidiano: la visita medica, la riunione di classe, la bolletta da pagare, la spesa da fare, l’articolo da inviare, lo spettacolo da vendere, i testi da ricercare, la cena da cucinare ecc... In questa ipotetica partita a ping pong tra un rimbalzo a ieri e uno a oggi, l’unica certezza che ho è quella di aver perso totalmente l’esatta cognizione del tempo. Il mio match cerebrale non ha vincitori, ma solo una vinta: io.
Procedo a camminare con ritmo. Inaspettatamente grossi e spessi fili di luci accese, color ambra, lungo tutto il perimetro di un enorme edificio con vetrate fuori misura rispetto allo standard, si palesano di fronte a me, abbagliando i miei occhi. Sorpresa, resto immobile a contemplare. Cascate luccicanti che occupano i muri esterni del palazzo, brillantini sull’asfalto, fiocchi color oro appesi ai bordi dei finestroni, candele giganti ai lati della porta d’ingresso, enormi vasi trasparenti colmi di led che si accendono e si spengono... Non c’è nemmeno un passante a cui chiedere se ci sia un evento speciale in programmazione o se stia per arrivare una superstar da red carpet. Ma un campanellino d’allarme comincia a tintinnarmi in testa con prepotenza. Questo non è affatto un set cinematografico, non si tratta di un allestimento per un super party di un ricco rampollo della Milano-bene e non è nemmeno l’entrata di un nuovo Casinò meneghino... Nossignori, no, questo è il Christmas Store più grande della città, già pronto, con seducente appeal, per ricordare a tutti che è partito quel ticchettio snervante, antipatico e inesorabile del countdown verso Natale. Natale? Panico! Accidenti il Natale incomincia sempre prima....
Paralizzata di fronte agli addobbi spropositati e intimidatori, sento forte e chiaro il lampeggiare aggressivo di quelle lucine che sembrano volermi parlare: «Quanti giorni conti da oggi al 25 dicembre, eh? Allora muoviti! Cosa aspetti? Entra, entra, entra! Compra, addobba, canta le canzoncine natalizie, prendi i festoni, decora con le palline, assaggia i biscotti allo zenzero, compra, compra, compra!»
No, Non cedo alla tentazione di entrare! Tiro dritto e cerco di dimenticare l’arroganza di quelle lucine sfacciate che continuano ad illuminare a giorno i dintorni, anche a diversi metri di distanza. Figurarsi, c’è un sacco di tempo da qui a Natale!!! Semmai tornerò, adesso non voglio proprio pensarci!
Mi viene in mente, però, mio padre (nrd. Roberto Brivio): augurava a tutti, parenti e amici, Buon Natale il giorno di Ferragosto, suscitando il loro sgomento. Ma lui sosteneva che da metà agosto al giorno di Natale è un attimo che si consuma in un battito di ciglia, in un lampo violento che prorompe nel cielo terso. E non ce ne si accorge. Quanto aveva ragione! Colpa della routine che come un tritacarne fagocita ogni cosa che viene buttata dentro cancellando il senso del tempo che scorre.
Così arriva la vigilia di Natale a mia insaputa... Ma era ieri quando passeggiavo lungo il Naviglio, l’estate viva nella mente, il ping pong, gli addobbi sfrontati!!!
Altro che casinò, che CASINO!!! Mi viene da piangere... Non ho comprato nemmeno un regalo! L’albero di Natale è in cantina o nello sgabuzzino? E le statuine del presepe dove sono? Non ho ancora fatto la spesa e i negozi stanno per chiudere!! Sconforto generale. Lo sapevo dovevo dare retta a quelle lucette invadenti e ineducate!! Dovevo farmi tentare e entrare, comprare, portarmi avanti e giocare d’anticipo...
E’ già Natale! E’ già Natale, Natale, Natale, N-a-t-a-l-e!!
Federika Brivio

Per condividere l’ansia del Natale che incombe vi lascio il link per ascoltare Baffo:
Natale di Elio e le Storie Tese feat. Jovanotti

Per rassegnarvi come me, invece, ad arrivare al 25 dicembre sempre in ritardo per tutto, su tutto e in tutto vi consiglio I'll Be Home for Christmas cantata da Elvis Presley. Comunica una certa calma, proprio quel che ci vuole oltre a un sorriso smagliante da mostrare a tutti quelli che attendono qualcosa da voi (tavole imbandite, decorazioni da guinness, pacchi e pacchettini e cenone da chef stellato) e che non potete accontentare. Smile!

 

Buona attesa di Natale!