Volete gustare attraverso una scrittura meticolosa e piena di immagini potenti il clima del razzismo sistemico del profondo Sud degli Stati Uniti d’America del Secondo dopoguerra?
La risposta la troverete nella lettura di “Non si fruga nella polvere” romanzo di William Faulkner, il grande scrittore americano vincitore del Nobel per la letteratura nel 1949. Questa storia raccontata con lo stile del giallo ci riporta alle stesse atmosfere impresse, per chi lo avesse visto, nel capolavoro cinematografico “Il buio oltre la siepe”. Pellicola con un magistrale Gregory Peck nei panni dell’avvocato Atticus Fink, tratto dall’omonimo libro di Harper Lee, che fu profondamente influenzato e suggestionato proprio da “Non si fruga nella polvere”.
Faulkner ci fa immergere totalmente nella trama che si concentra attorno alla figura di un ragazzino bianco il quale, per via di un debito di riconoscenza, difende a spada tratta Lucas Beauchamp un nero accusato di omicidio. La preziosità del romanzo risiede anche nella perfetta traduzione di Roberto Serrai, che senza alterarlo riporta il periodare profondo e complesso di Faulkner.
Non resta che mettersi comodi, trovare il tempo e leggere pagina per pagina questa “murder mistery” che ci collega al problema razziale ancora molto sentito e di drammatica attualità negli States.
Buon fine settimana!