(...) Che altro veramente esiste in questo mondo se non ciò che non è di questo mondo?
Ci sono due mondi ed io vengo dall’altro.
La nostalgia mi ruba i colori della vita"
Cristina Campo, da "Gli imperdonabili" ( postumo, 1987)
Bella, raffinata, minuta, gracile, complessa e determinata, la poetessa, scrittrice e traduttrice Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Guerrini, è senza dubbio una delle più interessanti e dense intellettuali del Novecento italiano.
Cristina nasce a Bologna 100 anni fa, il 23 aprile 1923; osservando la perfezione del suo volto delicato e antico, si direbbe che ,in effetti, potesse provenire da una dimensione altra, eterea e imprendibile, distante come una creatura che abita due mondi.
Una vita di studio e ricerca della verità, la sua, e di solitudine cercata, volutamente ai margini del mainstream letterario: schiva e assolutamente disinteressata alla fama, Cristina Campo era affamata di spiritualità e perfezione, stilistica e di contenuti.
Antimoderna, si consacra alla parola poetica e letteraria (...) "tutta la mia forza è la mia solitudine, il mio andarmene sola per questi luoghi, la libertà come un coltello tra i denti".
Nel centenario dalla nascita mi piace riproporre ai nostri ascoltatori e lettori della nostra newsletter il podcast a lei dedicato nelle mia trasmissione di poesia "Punto di Svolta"
Nella sezione podcast della trasmissione, scorrendo trovate anche uno "Speciale Punto di Svolta" dal titolo "Alejandra e Cristina. La Folle e la Sublime, l'epistolario" sul carteggio tra la Campo e la poetessa argentina Pizarnik.
Solo resiste al tempo
quel che si fa
col tempo.
E quello che si fa con l’eternità?
La poesia viene
quando restiamo
nell’inesauribile
compagnia della solitudine.
Viene come un sùbito
taglio, dove si mischiano
con fredda febbre,
sangue con sangue,
due separati
mondi
(Cristina Campo, "La tigre assenza", Adelphi 1991)
Buona Domenica!