NL di Radio Itineraria: un consiglio da Nicola Vacca
Pubblicato il 09/10/2022


APPLAUSI PER ANNIE ERNAUX E PER I SUOI LIBRI CHE CI DONANO SEMPRE LA MEMORIA

 

Annie Ernaux sa fare della scrittura un’impresa grandiosa. In tutti i suoi libri la scrittrice francese reinventa se stessa seguendo la lezione di Proust.
Annie va alla ricerca del tempo perduto e di un futuro che ancora non è stato scritto.
L’autobiografia si fa materia della sua scrittura, diventa strumento di una narrazione che si fa romanzo e non solo.
Ernaux racconta da sempre la propria vita, non rinuncia mai al distacco che impone una memoria da coltivare come un’impresa collettiva che parla di noi e a noi.

La grande scrittrice francese ha saputo reinventare l’autobiografia senza mai tradire il legame tra la vita e la scrittura e allo stesso tempo è riuscita a esplorare il baratro tra la sconcertante realtà di ciò che accade nel momento in cui accade e la strana irrealtà che, anni dopo, ammanta ciò che è accaduto.

Annie Ernaux nei suoi libri racconta se stessa.

Ogni storia è un frammento autobiografico di un romanzo di formazione che ci riguarda.

La sua opera (premiata con il premio Nobel per la letteratura) da tempo si è conquistata  un posto importante nel mondo della cultura.

In Italia Annie Ernaux è pubblicata da L’Orma, un editore indipendente che ha creduto sulla sua scrittura e che ha fatto bene a investire su di lei. Tradotta magnificamente da Lorenzo Labbi, abbiamo imparato a apprezzare in tutti questi anni la sua scrittura introspettiva e civile, sempre pensata come un atto politico da cui partire per  testimoniare il proprio tempo attraverso un esercizio di memoria che coincide sempre con la sua formazione e ci coinvolge perché a Annie Ernaux quello che interessa prima di tutto è far coincide la sua esistenza con le nostre, coinvolgere il lettore nel racconto di quel tempo attraverso microstorie che lo coinvolgono.

Partendo da Gli anni, il suo romanzo più letto, la scrittrice si chiede come accade che il che il tempo che abbiamo vissuto diventa la nostra vita.  Ogni suo libro è un frammento di un romanzo autobiografico e al contempo una cronaca collettiva del mondo.

«Salvare qualcosa del tempo in cui non saremo più», con queste parole si chiude Gli anni e sembra proprio una dichiarazione di poetica, la ragione della sua scrittura che non vuole lasciare dietro di sé la vocazione della lucida testimonianza.

In queste parole sacrosante c’è prima di tutto il suo modo di fare letteratura, un campo aperto in cui raccontare la vita, un infinito ragionare sul margine dei rapporti tra la coscienza e la realtà senza mai trascurare le coincidenze che esistono tra la propria esperienza personale e il vivere collettivo.

Annie Ernaux in quest’ autobiografia impersonale che è la sua opera coinvolge anche le esistenze di noi tutti che la leggiamo, catturati da un flusso della memoria che del nostro tempo vuole salvare qualcosa.

Annie Ernaux continuerà a scrivere, a interrogarsi sull’ordine delle cose perché lei sa che all’improvviso si annienteranno le migliaia di parole che sono servite a nominare tutto, i volti delle persone, le azioni e i sentimenti, che hanno dato un ordine al mondo, che ci hanno fatto palpitare e bagnare.

Lei continuerà a scrivere perché un giorno saremo nei ricordi, perché la memoria non ferma mai, soprattutto quando diventa letteratura.

Nicola Vacca

Blog diretto da Nicola Vacca