L'eterna lotta tra il bene e il male trasfigurata all’interno di una favola nella quale il rosso (il diavolo) e il bianco (un arcangelo) decidono di diventare scrittori per raccontare la storia di Ercole. E si scopre che il padre di Ercole, Lorenzo, è stato un viaggiatore e un appassionato di musica e proprio la musica diventerà uno dei trade unions con il figlio.
Ma il punto più forte di questa trasmissione ereditaria sarà la voglia di conoscere il mondo attraverso la sua esplorazione sia reale che onirica e fantastica. E mentre il padre aveva scelto, come si direbbe utilizzando una vecchia metafora, il cavallo di San Francesco, ovvero la camminata, Ercole sceglie di pedalare e impersonare un ciclista prodigioso.
Ne nasce dunque un libro «on the road», ma anche un libro di ricongiungimento col padre, e soprattutto un libro di prodigi, di incantamenti, di poesia. Atto finale di una saga, per chi volesse partire dall’inizio, che riguarda lo stesso padre Lorenzo, le sue due mogli e l’altra figlia Sofia. Il creatore di tutto ciò un artista poliedrico: Giuliano Scabia mitico professore del Dams di Bologna, attore innovatore con le sue azioni teatrali in contesti come gli ospedali psichiatrici, le fabbriche e i barconi sul Po, simboli della sua terra, L’Emilia al confine con la Lombardia, e ovviamente anche sopraffino scrittore come si può cogliere e godere da questo libro: “Il ciclista prodigioso”.
Buona lettura sulle ali dell’immaginazione con un lessico semplice ed incalzante ottimo per coinvolgere chi legge.
Buona lettura!