Un bambino, un papà, una richiesta et voilà ecco presi da una bancarella un paio di palloncini colorati. Quadretto idilliaco, ora dimentichiamoci delle presenze umane e concentriamoci sul piccolo oggetto di plastica, che sfuggito dalle mani del fanciullo svolazza libero per l’aria. Moltiplichiamo quest’immagine per tante, tante volte fino ad ottenere un numero molto lungo da leggere e da immaginare.

Questo è ciò su cui ci ha fatto riflettere Andrea Barcellesi responsabile di Plastic Free nella puntata di “Esatto” andata in onda su Radio Itineraria mercoledì scorso (per chi volesse sentire l’intervista c’è il podcast). Sembra un problema marginale, una piccola cosa e forse di fronte alle grandi catastrofi naturali o alle guerre lo è. Tuttavia contribuisce all’inquinamento da plastica in una maniera decisiva e totalizzante. Molti dei palloncini infatti sono stati ritrovati negli stomaci di tartarughe e pesci, alcuni di questi si sono inerpicati sui picchi delle montagne.

E pensate trattasi di un problema immediatamente risolvibile, basterebbe solo un po’ di educazione civica ed evitare il rilascio dei palloncini nell’aria. Un piccolo gesto, la somma di piccoli gesti per migliorare il mondo. Lasciamoci allora sensibilizzare da questa iniziativa lanciata da Plastic Free e viva i bambini con i palloncini che muoiono in casa.

Buona settimana che verrà!