La natura è uno spazio vuoto? Intervista all'antropologo Paolo Gruppuso - di Luca Santangelo
Pubblicato il 19/03/2023


La natura è uno spazio vuoto?

Intervista a Paolo Gruppuso, antropologo ambientale presso il Rachel Carson Center for Environment and Society dell'Università di Monaco.

 

Vi è mai capitato di dire, passando con la macchina lungo una strada provinciale notando una casa in, “certo che questi vivono proprio in mezzo al nulla”?
Oppure di dire, raccontando dell’ultima escursione in montagna, "ad un certo punto ci siamo ritrovati in mezzo al nulla. Per fortuna abbiamo trovato dopo pochi minuti il rifugio."
Queste sono espressioni comunissime che ci danno l'idea di come consideriamo lo spazio naturale, non-umano o dove l'attività dell'uomo è percepita come assente, come vuoto. L'assenza dell'uomo come assenza di qualsiasi cosa.
Questa netta divisione tra natura e società, secondo Philippe Descola, uno dei più noti antropologi contemporanei, allievo di Claude Lévi Strauss e suo successore al College de France, è una peculiarità del pensiero occidentale moderno, che si è impegnato a costruire una netta contrapposiziona.
La natura, spiega Descola nel saggio Diversità di natura, diversità di cultura, viene percepita come un'alterità, un altro estraneo da indagare, sfruttare, proteggere o distruggere a seconda del bisogno umano.
"La credenza occidentale moderna in una natura data, unica e separata rispetto alla società - scrive Gianfranco Marrone su Doppiozero in Philippe Descola. Diversità di natura, diversità di cultura -  si fonda pertanto su un gesto antropologicamente curioso, quello dello scienziato che la pensa come un tutto estraneo e meccanico da indagare accigliatamente; gesto che ha esiti politici ed ecologici disastrosi: la sottomissione e lo sfruttamento intensivo, sino a una distruzione progressiva che – com’era prevedibile sin dall’inizio – si riverbera anche su noi umani  saccenti e prepotenti. Cosa che in altri luoghi del pianeta, in altre società e culture, non è mai successo, né può succedere."

A partire da questa considerazione, abbiamo chiesto a Paolo Gruppuso, antropologo ambientale presso il  Rachel Carson Center for Environment and Society dell'Università di Monaco, perché consideriamo la natura uno spazio vuoto e a chi appartiene.
L'intervista in forma ridotta è andata in onda nello speciale de Il Volo del Bruco LIBERIAMO LA NATURA DAL DOMINIO DELLA FINANZA E DEI POTENTI

Per una lettura di approfondimento vi consigliamo un breve articolo scritto da Paolo Gruppuso sul caso riguardante un analisi su una iniziativa civica di "riappropriazione" del Canale delle Acque Medie, uno dei principali canali della città di Latina. La riflessione di Gruppuso ci permettere di cogliere, a partire un caso specifico, frizioni e contraddizioni nel rapporto tra ciò che è umano e ciò che è non-umano.
Leggi quiDi chi è il Canale delle Acque Medie di Latina? - Aree Fragili
Ascolta qui https://www.spreaker.com/episode/53248637 

Buono ascolto e buona lettura!